Elena Salamone, giovane camuna di Malegno, ha partecipato allo youth exchange ARTISANS DO IT BETTER (16-25 luglio 2018, Valle Camonica). Ecco la sua testimonianza!
Nulla accade per caso, è vero, ma alcune cose sono talmente imprevedibili e improvvise che sembra proprio ti abbiano incrociato per un gioco della sorte, un tiro di dadi. Forse ci sono cose che sei destinato a fare, cose che ti aspettano anche se tu non hai la minima idea che siano lì, in agguato dietro l’angolo. Per me è stato così quando Sandra mi ha proposto il progetto “ARTISANS DO IT BETTER”. Non dovevo esserci io a Ono quella settimana, eppure l’ho vissuta da Group Leader.
Il mio cruccio più grande era quello di non riuscire a comunicare bene in inglese, temevo che la barriera linguistica fosse insormontabile, e come capo-gruppo non mi sentivo adeguata come riferimento per i ragazzi. Ma non si può dire di no a Sandra, così ho deciso di buttarmi, e ho fatto bene. Prima di tutto non mi sono mai sentita sola; grazie al mio gruppo, l’Italian team, ho avuto sempre la certezza di un supporto in caso di necessità, e grazie a Sandra e Nicole ho percepito complicità e sicurezza che mi hanno aiutato molto.
L’esperienza di scambio europeo mi ha davvero sorpresa: è un’occasione di confronto pura, diretta ed edificante. In questo caso il tema era anche affine ai miei interessi e alla mia professione. Condividere un’idea, sviluppare un progetto e infine presentarlo è stato per me un banco di prova importante, una presa di coscienza delle mie capacità che oggi posso applicare in altre situazioni, lavorative e non.
Io credo siano le persone a fare la differenza:
– Sicuramente chi ha organizzato lo scambio lo ha fatto col cuore, lo si capisce dall’attenzione per i dettagli e dall’impegno per rendere tutto speciale; dietro le quinte le persone da ringraziare sono davvero molte.
– Gli artigiani che abbiamo incontrato ci hanno accolto a modo loro nelle attività che, tenacemente e con non poche difficoltà, portano avanti per preservare l’identità di un territorio come il nostro che ha moltissimo da tramandare, conservare e costruire.
– Infine i ragazzi che hanno partecipato: chi più e chi meno, si può dire che la convivenza ci ha portato a cercarci, ad ascoltarci, a trovare un equilibrio fatto di alti e bassi che ha delineato il percorso unico e irripetibile che abbiamo fatto insieme.
Tornando agli intrecci del destino, credo che ogni persona incontrata possa lasciare un segno dentro di noi, se glielo permettiamo: un piccolo graffito che possiamo custodire dentro di noi per l’eternità.
Testo: Elena Salamone
Per l’immagine di copertina si ringrazia la partecipante: Anita Krtalic