Simona Picinelli è una ragazza di Pisogne che ad ottobre ha preso parte al progetto “Family Portrait” in Ungheria, cui ha partecipato grazie al lavoro di Atelier Europeo e Comunità Montana di Valle Camonica. Ecco la sua testimonianza:
Entusiasmo e paura era il binomio di emozioni che ha accompagnato le settimane prime della mia partenza. Ero al settimo cielo: una nuova esperienza mi stava attendendo. Al tempo stesso molte preoccupazioni frullavano nella mia testa: il mio inglese molto basilare, la timidezza iniziale, la difficoltà a comunicare, la paura di non sentirmi all’altezza delle richieste o di non trovarmi a mio agio nel gruppo. Dopotutto era il mio primo scambio giovanile e un po’ di agitazione era normale che ci fosse.
Munita di valigia e di molta voglia di mettermi in gioco sono partita. I primi giorni, non lo nego, sono stati faticosi. Conoscevo poco gli altri, era molto tempo che non dicevo una parola in inglese e gli altri mi sembravano tutti molto più aperti e socievoli rispetto a me. Pian piano ho affrontato le mie paure e ho iniziato a passare meno tempo con il gruppo di italiani e ad avvicinarmi anche a quelli delle altre nazionalità. In questo modo ho iniziato a scambiare opinioni con loro, a confrontarmi anche su temi relativamente importanti, a ridere e a scherzare, a condividere serate lasciando a casa paure e titubanze.
Sono nate belle amicizie ed era interessante come e quanto ci stimolassimo a vicenda: qualcuno ha cercato di farmi partecipare quando mi ha visto in difficoltà e l’ho apprezzato molto. Nel frattempo ho iniziato a parlare un po’ di più e soprattutto a non preoccuparmi troppo della grammatica o della forma: volevo mettermi in gioco e l’ho fatto senza soffermarmi a lungo su questi aspetti. Il tema (la famiglia) era delicato e le differenze culturali o di pensiero sono emerse molto facilmente. Ciò ha permesso il dialogo.
Ritengo che quest’avventura sia stata formativa per la mia persona: ho usato l’inglese, ho sfidato me stessa, ho aperto i miei orizzonti, ho socializzato e sicuramente sono stata ripagata dalla disponibilità altrui.
Simona
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